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    14 gennaio 2003: I genitori della rete GASP invitati a parlare all'assemblea nazionale dell'Ulivo sulla scuola - Un minuto di applausi in cinque minuti di intervento.



    Dopo le audizioni dell'assessore regionale alla scuola, e il forum provinciale con i deputati eletti nei collegi di Bologna, i genitori della rete GASP sono stati invitati a parlare all'Assemblea Nazionale sulla Scuola che l'Ulivo ha tenuto a Bologna, al teatro Testoni Ragazzi, lo scorso 11 gennaio.
    L'invito è stato accettato nel pieno spirito della rete, che è sempre intervenuta ovunque si parlasse di scuola. Proposto in apertura dei lavori dell'assemblea, è stato un intervento sincero, non di circostanza, per certi versi un po' irriguardoso nei confronti del ricco parterre (in prima fila erano presenti quasi tutti i segretari dei partiti che compongono la coalizione dell'Ulivo, da Rutelli a Fassino, compresi Di Pietro, Pecoraro Scanio , Boselli etc), molto apprezzato dalla platea (circa 700 persone) che l'ha interrotto con calorosi applausi per ben 4 volte nei soli cinque minuti di durata.
    Riportiamo di seguito il testo completo dell'intervento

    Bologna 11 gennaio 2003
    E' positivo che quest'assemblea sia stata organizzata a Bologna, perchè Bologna, l'Emilia Romagna, in materia scolastica HANNO qualche peculiarità.

    QUI la scuola funziona meglio che altrove, lo dicono le statistiche, non è un'opinione personale.

    QUI gli enti locali investono di più; gli indici di efficienza sono più alti, a partire dal rapporto bambini/insegnanti tanto caro al nostro ministro.

    QUI infine si registrano percentuali record di bambini stranieri, di bambini certificati....di richieste di accesso alla scuola dell'infanzia, ai corsi a tempo pieno e prolungato.

    E' normale che QUI, più che altrove, ci sia un forte impegno dei GENITORI.

    E' un modello scolastico che funziona sia dal punto di vista educativo che come risposta ai bisogni sociali del territorio.
    Da un governo che fa della meritocrazia un vanto, ci si sarebbe aspettati un premio. Tutt'altro...
    In questo contesto, dall'anno scorso, crescono gli alunni ma, stranamente, calano gli insegnanti.

    Se c'è un filo conduttore nella politica scolastica del governo è proprio questo.
    Tagli indiscriminati e modelli di riforma adagiati sulle esigenze di cassa correnti.
    Persino gli Agnelli hanno dovuto presentare un piano PRIMA di ridurre il personale; esigenza non sentita da questo Governo, fatto di manager e imprenditori, che ha tagliato 34000 insegnanti e 27000 assistenti tecnici ancor prima di presentare una bozza di riforma.

    Contro i tagli i GENITORI si sono battuti e qualche risultato, IN AMBITO LOCALE, è stato ottenuto... risultati ottenuti anche grazie allo sforzo di un bravo dirigente regionale del ministero che ha pagato a caro prezzo questo impegno....grazie Dott. Barbieri....grazie a nome dei genitori di questa regione... è stato ottenuto qualche risultato ma non è sufficiente; NOI NON VOGLIAMO GIOCARE IN DIFESA.
    Voliamo una scuola Pubblica di Qualità, Laica e Pluralista per tutti I CITTADINI ITALIANI.

    Di questi tempi si nota un certo pudore ad usare il termine PUBBLICO, succede di più a destra... ma talvolta anche a sinistra.
    Noi vogliamo un ruolo centrale della scuola pubblica, non perchè disconosciamo il ruolo qualificato e indispensabile della scuola paritaria, chiediamo però che a parità di diritti corrisponda parità di doveri. Non può bastare un'autocertificazione per garantire la qualità di un istituto. Senza garanzie e controlli non ci possono essere finanziamenti, lo dice la legge e va applicata.

    Ciò premesso, reputiamo moralmente scandaloso che mentre si mortifica la Scuola Pubblica, attraverso tagli a tutti i capitoli di spesa, si riescano a trovare risorse per chi sceglie la Scuola privata. E' moralmente scandaloso che questi finanziamenti siano giustificati in nome della libertà di scelta quando oggi chi sceglie la scuola dell'infanzia pubblica o il tempo pieno alle elementari (opzioni che lo Stato offre gratuitamente) in molti casi non vede riconosciuta analoga libertà di scelta.
    QUESTA Scuola Pubblica, con tutti i suoi limiti, ha garantito cinquant'anni di crescita senza discriminare nessuno nè per reddito, nè per religione, nè per razza, nè per difficoltà di integrazione.
    Pensiamo che la scuola vada assolutamente riformata ma che una RIFORMA degna di questo nome debba essere basata su FORTISSIME MOTIVAZIONI PEDAGOGICHE.
    Vogliamo una scuola che formi cittadini consapevoli; non solo lavoratori e consumatori.

    Per questo riteniamo assurdo che un bambino debba scegliere il proprio futuro a 13 anni e che lo stesso ragazzo, poco più che quindicenne, magari dopo aver frequentato un corso da pizzaiolo o da estetista in una struttura privata convenzionata, possa essere giudicato in possesso di quel prezioso bagaglio culturale e cognitivo necessario per affrontare con successo le complesse SFIDE che la nostra società impone.
    Tra la rigidità del concetto di "obbligo scolastico" e il più dinamico, ma anche fumoso, "diritto/dovere" all'istruzione non abbiamo dubbi: preferiamo essere rigidi.

    Non ci può essere Riforma se non si investe.
    La scuola è basata prima di tutto sugli insegnanti. Sugli insegnanti, oggi estremamente demotivati, occorre investire ma anche essere onesti.
    Essere insegnanti non significa necessariamente avere UGUALI capacità di insegnamento, avere UGUALI stimoli e ottenere UGUALI risultati.
    Serve un sistema di valutazione dei risultati serio, condiviso prima di tutto dai docenti e ancorato a parametri europei.
    Serve una sistema scolastico che integri e non escluda perchè la diversità ha sempre prodotto ricchezza. Se ci sono stati sprechi sul sostegno si intervenga ma non si possono ridurre le risorse in modo generalizzato; occorre investire di più, occorre soprattutto saper spendere meglio.

    Serve più scuola: il tempo pieno è un modello vincente sul piano educativo e risponde a primari bisogni sociali.

    Servono scuole sicure, e servizi efficienti e di qualità: dalla pulizia alla mensa sino al trasporto scolastico e ai servizi di pre-post scuola. Agli enti locali vanno garantite le risorse per organizzarli.

    Servono infine risorse per l'autonomia scolastica, per alimentare quella capacità progettuale che è il vero motore delle nostre scuole.

    Questi sono i FONDAMENTALI su cui sviluppare una seria riforma scolastica.

    Ne aggiungerei un altro che può apparire scontato ma non lo è: servono politici che credano fortemente nella scuola... se aspirano a riformarla.
    Se l'Ulivo ha perso le elezioni forse è anche perchè non ha saputo mostrare con sufficiente orgoglio di credere in quello che stava facendo. Non dimentichiamo che il nome di Letizia Moratti prima che negli striscioni di contestazione al governo Berlusconi, figurava nelle liste dei personaggi della cosiddetta "società civile" contattati per far parte di uno degli ultimi governi dell'Ulivo.
    Non meravigliamoci poi se gli elettori sono un attimo disorientati.

    La Riforma della Scuola è troppo importante per essere appannaggio di una sola parte politica.

    Alla protesta forte e unitaria contro i tagli deve essere abbinata la capacità di presentare proposte alternative, non solo dichiarazioni di principio.

    Proposte coraggiose senza però dimenticare il ruolo fondamentale che la Scuola Pubblica ha e deve mantenere in questo paese.

    L'assemblea unitaria di oggi è un primo passo in questa direzione. Una direzione obbligata che va percorsa con determinazione e consapevolezza perchè è la direzione giusta.


    Andrea Graffi - portavoce rete GASP Bologna
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