Il varo definitivo del decreto sulla scuola primaria è previsto per febbraio. Nel frattempo, gli emendamenti apportati in sede di conferenza Stato Regioni, non sembrano placare la protesta di genitori e insegnanti che chiedono a gran voce il ritiro di un decreto che stravolge, riducendola, l'attuale offerta di Scuola Pubblica.
A questo scopo, Sabato 17 gennaio, a chiusura di una settimana di iniziative in moltissime scuole e città italiane, si terrà a Roma una manifestazione unitaria per difendere il tempo pieno (110.000 firme raccolte) e reclamare una Scuola Pubblica qualificata. Indetta da decine di comitati e coordinamenti di genitori e insegnanti sparsi per l'Italia, la manifestazione vede tra gli aderenti tutti i sindacati della scuola , legambiente, ARCI, i partiti del centro-sinistra, tante associazioni.
Per il ministro si fa sempre più difficile sostenere le ragioni di una riforma che non nasce da ragioni pedagogiche bensì da esigenze di bilancio. E' in questo contesto che nasce la circolare sulle iscrizioni emanata dal ministero nei giorni scorsi.
Uscita con fortissimo ritardo, nella speranza di poter recepire le modifiche del decreto, la circolare scatena un vero e proprio caos istituzionale, in quanto richiede alle istituzioni scolastiche di raccogliere iscrizioni su dei modelli didattici/organizzativi che il Parlamento non ha ancora deliberato.
Le motivazioni sono abbastanza evidenti: il decreto è impantanato, tanto vale forzare attivando di fatto il nuovo sistema in modo da impedire eventuali modifiche e ritardi che potrebbero ritardare l'applicazione della riforma.
Se la circolare, per le ragioni suddette, è illegittima , la contestuale lettera aperta ai genitori del ministro Moratti suona quasi come una beffa.
Nel tentativo di tranquillizzare le famiglie, la Moratti dipinge un paese di Bengodi dove ogni famiglia sceglie il tipo di scuola che più gli aggrada, tutto quanto è gratuito, le risorse sono garantite.
Un quadro che cozza contro la dura realtà fatta di liste d'attesa, di risorse che mancano, di fondi richiesti ai genitori, di tempo pieno trasformato da modello pedagogico/didattico di successo a mero badantato, da modello di scuola calato sulle esigenze dei bambini, a parcheggio degli stessi per risolvere le esigenze delle "mamme lavoratrici".
Una lettera che cerca surrettiziamente di tranquillizzare le famiglie spingendole a scegliere modelli di scuola che ancora non esistono, (che richiedono meno docenti in quanto caratterizzati da meno ore e da una parte di ore facoltative), per evitare che risulti evidente (iscrizioni alla mano) l'attaccamento dei genitori ai modelli esistenti.
E' un'operazione molto pericolosa per i genitori perché gli organici verranno calcolati sulle base delle scelte fatte al momento dell'iscrizione. Se le iscrizioni verranno raccolte sulla base di opzioni riduttive rispetto all'offerta esistente, diminuiranno i docenti assegnati alle scuole.
Per queste ragioni i genitori devono mantenere alta l'attenzione e richiedere le opzioni di scuola attualmente in essere, le uniche che al momento possono essere offerte dalle scuole.
Alleghiamo alcuni documenti che invitiamo a distribuire nelle scuole per spiegare ai genitori come stanno effettivamente le cose.